Età Preistorica
L’ALBA DELL’UOMO
La frequentazione preistorica
La più antica frequentazione di età preistorica del territorio risale al Neolitico, a partire dal VI millennio a.C. quando i gruppi umani, non più mobili come nel Paleolitico, danno vita ai più antichi insediamenti stabili. Sorgono i primi piccoli villaggi di capanne, abitati da agricoltori e allevatori, posti sia sulla sommità delle colline, spesso a tetto piano, sia sui pendii affacciati sulle piccole valli più o meno ampie che solcano il territorio verso il fiume Fortore.
La presenza di numerose segnalazioni di villaggi del Neolitico antico, il cui quadro si è andato ulteriormente arricchendo e precisando per l’intensa attività di segnalazioni e ricerche sul territorio, confermano quanto questo territorio, pur presentando caratteristiche geomorfologiche dissimili rispetto a quelle tipiche del Tavoliere, abbia partecipato pienamente al fenomeno della neolitizzazione. Al più nutrito gruppo di segnalazioni di siti inquadrabili nel Neolitico antico a ceramica impressa, segue una progressiva rarefazione della documentazione relativa alle fasi medio-finali del Neolitico (V millennio a.C.), coerentemente a quanto avviene nell’intera area del Tavoliere.
Pian Devoto (Castelnuovo della Daunia), nei pressi di una larga ansa del Canale Pinciarella, è l’unico insediamento neolitico che registra una ininterrotta continuità per tutto il corso del Neolitico, documentata dai reperti esposti in vetrina: ad un primo nucleo insediamentale, inquadrabile nel Neolitico antico a ceramica impressa (inizi del VI millennio a.C.), segue una rioccupazione dell’area documentata da ceramiche di tipo Serra d’Alto e Diana (seconda metà del V millennio a.C.). Sono anche esposte ceramiche simili che provengono dalla loc. Le Grotte (Casalnuovo Monterotaro).
Minori sono i dati relativi alle fasi più avanzate della Preistoria (età del Rame e del Bronzo, IV-II millennio a.C.), documentate ancora da pochi materiali ceramici soprattutto da Pian Devoto. Se per queste fasi gli abitati sono poco noti, le importanti trasformazioni sociali ed ideologiche introdotte dalla lavorazione dei metalli e dall’incremento degli scambi sono testimoniate soprattutto dalla presenza di numerose sepolture. A Masseria Sculgola (Casalvecchio di Puglia), è stata rinvenuta occasionalmente una ciotola in ceramica, con decorazione incisa di tipo Laterza (seconda metà del III millennio a.C.), presumibilmente proveniente da una sepoltura dell’Età del Rame. Anche il boccale in ceramica esposto in vetrina, di provenienza ignota, inquadrabile nella cultura del Gaudo, molto diffusa in Campania, proviene molto probabilmente da una sepoltura dell’Età del Rame (seconda metà del III millennio a.C.).